Pavimento da Deumidificare

Risanare pavimento umido senza inutili vespai

Per 2000 anni, fino al 1956-60, TUTTI i nostri edifici sono stati costruiti con struttura a muri portanti e pavimenti poggianti direttamente sul terreno.
L’antico pavimento era uno strato di grossi ciottoli, un acciottolato detto “vespaio” perché le vespe vi facevano il nido tra i ciottoli. 

In essi la risalita d’acqua e sali dal terreno è automatica:
      1- su per i muri
      2- dal pavimento 

Quindi “Risanare” un vecchio edificio comporta eliminare entrambi queste  risalite.

Poi dal 1950-60 ad oggi è cambiata la struttura, che è diventata uno scheletro di travi/pilastri in cemento armato, con il solaio del Pianoterra che è ora una gettata in latero-cemento rialzata su una trave a T rovescia.

Questo solaio deve essere  sopra-elevato di  20cm  da terra per legge, così creando una camera d’aria detta “Vespaio aerato” in quanto dovrebbero (ma succede poco) essere lasciati almeno due buchi nella trave per far circolare l’aria esterna per rimuovere l’umidità che risale dal terreno (come ha sempre fatto),ma non nella trave in c.a. che blocca la risalita. 

PERMESSI PER IL RISANAMENTO DEL PAVIMENTO DI VECCHI EDIFICI:

L’applicazione burocratica del Regolamento Edilizio Nazionale del 1972 ancora ufficiale per i Comuni e sostenuto con gioia dai fabbricanti di igloo) impone la stessa camera d’aria di 20 cm del Vespaio aerato anche alle ristrutturazioni dei vecchi edifici a muri portanti , (=> e senza mai neanche  menzionare la nessaria barriera alla risalita nei muri)!

Risultato? Questo forzare in edifici storici vecchi la metà di una tecnica nata per edilizia nuova è da considerarsi soluzione culturalmente barbara alla quale ogni Progettista di coscienza e buonsenso dovrebbe ribellarsi in quanto:
-> è architettonicamente errata perché non serve!
a) massacra i vecchi muri per inserire cordoli di cemento armato,
b) spreca altezza di soffitto o costrigge a costosi scavi,
c) non risolve la risalita nei muri che comunque abbisogna di una vera barriera.
d) Costa inutilmente al Cliente.

 

MA QUESTA ASSURDITA’ SI PUO’ EVITARE LEGALMENTE da parte di un Progettista – sempre citando il Regolamento Edilizio Nazionale del 1972 – che prevede che: qualora sia dimostrata “l’impossibilità di realizzare le soluzioni tecniche citate in rapporto alla conservazione ed alla valorizzazione delle caratteristiche ambientali, funzionali e tecnologiche  preesistenti, e il progetto dovrà indicare in tal caso le soluzioni alternative adeguate al perseguimento dei requisiti citati”.

La Soluzione semplice e corretta che risolve tutto il problema c’è: basta eseguire direttamente sul vecchio pavimento, oppure sul terreno livellato, una gettata armata. Poi, su questa stendere una doppia guaina di 2 mm armata saldata e risvoltata ai bordi come da disegno. Sopra la guaina, coibentare con minimo 6 cm di polistirene per risparmiare riscaldamento.
Su questa, eseguire il massetto, eventualmente armato con leggera rete, che potrà contenere tutti gli impianti e  sopra eventualmente anche un riscaldamento a pavimento. Infine, fare il nuovo pavimento come si vuole.

Attenzione!!
Sarà però sempre necessaria una qualche barriera alla risalita nei muri